domenica 27 settembre 2009

La grande preparazione del Ministro dell'Istruzione

Salve a tutti, dopo diversi giorni di silenzio per permettere a tutti i lettori di leggere in primo piano lo scandalo Edisu Piemonte (che non finirà qua perchè io mi batterò fino alla fine per i miei sacrosanti diritti di studente!!), iniziamo con uno degli argomenti più "caldi". Più o meno tutti noi (o quasi) sappiamo quanto sia vergognoso il nostro governo, e quanto viene voglia ogni tanto di pensare "Azz se fossi io al posto di sti porci che ci governano...". Bene, allora non siete pro-berlusconiani==saper usare il cervello. In ogni caso, anche qualora siate pro-berlusconiani, vi invito a leggere questo post e a riflettere molto....nel caso non ne foste già al corrente! Tutti sanno quanto il nostro caro Silvio (maiuscolo in quanto, a suo dire, uomo mistico e supremo) ci dia da parlare, anche se purtroppo in negativo. Basta infatti vedere le ultime sue vicende a Villa Certosa. Ma per me uno può fare cosa vuole con chi caspita vuole, anzi il sesso fa bene! Peccato che quelle figliole con cui, secondo i giornali, ha avuto a che fare, le porta in parlamento!!! Una figliola, per puro "CASO" si ritrova adesso ministro dell'istruzione. Ma chi è Mariastella Gelmini avranno pensato in molti?? Il vecchio ministro dell'Università&ricerca del governo prodi era Mussi, che nonostante non abbia fatto una cippa (ma neanche alcun danno), era una persona di elevata cultura, laureatosi niente di meno che alla Normale di Pisa! Ma la Gelmini??? Chi sarà mai??? Allora ho indagato e sono uscite cose molto interessanti. Nata a leno, nel bresciano nel 1973 ebbe una vita pressochè senza grosse particolarità da analizzare fino all'università. Era una ragazza dai voti standard, nè troppo eccellenti nè troppo scarsi. Si diplomò con un non scarsissimo 50/60, anche se con qualche difficoltà. Allora decise di intraprendere la carriera universitaria a Brescia, dove si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza. Fin qui tutto normale direte voi. Bene. E se vi dico che andò fuori corso di ben 3 anni? No dico, 3 anni! E la cosa sarebbe potuta esse ben più lunga! Se non che l'allora Mariastellina decise che effettivamente era ora di iniziare a far valere quel pò di donnona che era no lei. Pensò, stranamente direi io, che era un pò fuori corso. Chissà da cosa se ne accorse. Manco Ficarra&Picone hanno potuto tanto. E nella sua immane furbizia andò da un docente di cui adesso non ricordo il nome, e gli confessò che voleva sbrigarsi a prendere sta sudata laurea. Il Docente le disse che andava bene ma doveva assegnarle una tesi molto poco interessante da cui avrebbe dovuto "prendere spunto", diciamo così. Questo ovviamente a lei non interessava, anche se la cosa non le avrebbe giovato al risultato finale, e ci mancherebbe pure! Si presentò allora alla discussione di laurea con un bel punteggio, se non ricordo male 99, 28 circa. Comunque al 100 mancavano pochi centesimi di punteggio. I punti disponibili erano ben 11! Allora le rivolsero una domanda nel "suo argomento" di tesi di laurea, ma il risultato fu un imbarazzante silenzio. Allora per evitare di aspettare il nulla, le rivolsero una domanda proprio sulla tesi che lei scrisse! Beh, facile direte voi, l' ha scritta lei no? Eeeeeeeeeee invece no! Risultato finale? Uscì con un 100 finale, che non sarebbe male, se però non si pensa che partiva da un punteggio poco superiore a 99! Su 11 punti le diedero meno di un punto! Se fate la percentuale di quanto vale l'incremento che le diedero su un totale di 11 il risultato è imbarazzante. Detto questo il nostro caro ministro, sigh sigh, decise che forse la carriera di avvocato non era la sua. Però nella sua cocciutaggine pensò che, voleva lo stesso fare l'esame di abilitazione alla carriera di avvocato. Ma brescia meglio di no, pensò. Qua mi segano! Per diventare avvocati infatti non basta la laurea. Occorre iscriversi all'albo dei praticanti procuratori, passare due anni nello studio di un avvocato, «battere» i tribunali per accumulare esperienza, raccogliere via via su un libretto i timbri dei cancellieri che accertino l'effettiva frequenza alle udienze e infine superare appunto l'esame indetto anno per anno nelle sedi regionali delle corti d'Appello con una prova scritta (tre temi: diritto penale, civile e pratica di atti giudiziari) e una (successiva) prova orale. Allora notò una cosa molto interessante. Ossia che a Reggio Calabria, ben il 93% dei concorrenti passava il test scritto e un'altra altissima percentuale veniva promossa agli orali. Bene si parte! Da notare che lei è quella che adesso predica la meritocrazia! E' evidente che qualcosa a Reggio di strano c'è! Ma proprio alla vigilia del turno della Gelmini scoppia lo scandalo dell'esame taroccato nella sede d'Appello catanzarese. Inchiesta della magistratura: come hanno fatto 2.295 su 2.301 partecipanti, a fare esattamente lo stesso identico compito perfino, in tantissimi casi, con lo stesso errore («recisamente» al posto di «precisamente», con la «p» iniziale cancellata) come se si fosse corretto al volo chi stava dettando la soluzione? Polemiche roventi. Commissari in trincea: «I candidati — giura il presidente della «corte» forense Francesco Granata — avevano perso qualsiasi autocontrollo, erano come impazziti». «Come vuole che sia andata? — spiega anonimamente una dei concorrenti imbroglioni —. Entra un commissario e fa: "Scrivete". E comincia a dettare il tema. Bello e fatto. Piano piano. Per dar modo a tutti di non perdere il filo». Le polemiche si trascinano per mesi e mesi al punto che il governo Berlusconi non vede alternative: occorre riformare il sistema con cui si fanno questi esami. Un paio di anni e nel 2003 verrà varata, per le sessioni successive, una nuova regola: gli esami saranno giudicati estraendo a sorte le commissioni così che i compiti pugliesi possano essere corretti in Liguria o quelli sardi in Friuli e così via. I risultati si sono visti subito. Adesso nessuno conosceva nessuno e la conseguenza fu che non ci furono più "aum aum". In ogni caso la nostra cara gelmini riuscì a passare, e riuscì nel suo "SICURAMENTE NON LOSCO" intento. Fino a quando, nel 2006 Mariastella Gelmini viene eletta alla Camera dei Deputati, dove è stata membro della giunta per le autorizzazioni a procedere, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II commissione giustizia. E, purtroppo per noi, nel 2008 inizia il suo mandato come ministro nel Governo Berlusconi. E non solo, molti si domanderanno cosa avesse pensato il docente/relatore quando gli fu chiesto cosa pensava della elezione al ministero dell'istruzione di Mariastella. Disse: "Oddio, sicuramente il governo italiano avrà i suoi criteri di giudizio". E noi li conosciamo bene quali sono. Videocrazia.

(Fonti da "L'espresso" e "Il Corriere della Sera")

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